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porsche retromod banne

Le Porsche trasformate dallo stilista
che fa mobili con pezzi di auto e moto

Una Porsche Boxster e Porsche 996 Coupè personalizzate con cinquanta modifiche

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«La scommessa è quella di valorizzare il design di modelli considerati dai porschisti dei brutti anatroccoli». Questa la molla che ha spinto Piero Protti, fondatore della NewCo «Italian Steel Art», azienda specializzata nella produzione di mobili e oggetti d’arredo ricavati dal «riciclo» di pezzi di auto e moto, a lanciare la linea Retromod, proponendo un nuovo concetto di vettura esclusiva e personalizzata in ogni dettaglio. Le prime vetture sulle quali Protti è intervenuto sono state proprio quelle da lui definiti brutti anatroccoli rispetto agli altri modelli della Casa di Zuffenhausen Porsche Boxster e Porsche 996 Coupè. «Una scommessa difficile – ammette Protti- ma alla fine il risultato è stato sorprendente, e siamo riusciti a renderle entrambe accattivanti ed eleganti».

Vespa 50, Fiat 500 e Ferrari

Romano con il pallino dei motori, Piero Protti la sua passione l’ha trasformata in oggetti che ripropongono le forme più belle del Made in Italy a quattro e a due ruote. Con un passato da preparatore e un’attività pluridecennale di customizzazione di moto, l’imprenditore romano ha lanciato l’idea di una azienda dedicata all’Upcycle Concept Design per realizzare complementi di arredo in stile Automotive. Oggetti ricavati da parti di Vespa 50, Fiat 500,e Ferrari, che sono diventati pezzi d’arredo cult, accolti con entusiasmo dalla moda dilagante del vintage, e poi riproposti anche da altre realtà. Scocche, manubri cromati, sedute in pelle, parti interne ed esterne delle più iconiche auto italiane, assemblate artigianalmente e trasformate in divani , lampade, tavolini e sgabelli. E dall’upcycle e riciclo creativo, Protti è tornato al primo amore, quello delle auto sportive, trasformando le due Porsche Boxster e 996 Coupé in vetture uniche con un tocco di classicità.

Modelli degli anni ‘50 e ‘60

Per la Porsche Boxster RetroMod, arricchita da dettagli che richiamano i modelli degli anni ‘50 e ‘60, il processo di trasformazione artigianale ha richiesto circa 800 ore di lavoro, con oltre cinquanta modifiche esterne e una ventina all’interno. «Ma a differenza di quanto succede in altre realtà internazionali di aziende specializzate in Porsche Retro Style come Singer, Ruf o Kaege, che propongono vetture dai 400.000 ai 550.000 euro- spiega Protti- da noi questa operazione ha costi contenuti, dai 50.000 ai 55.000 euro, per offrire automobili esclusive che rievocano le linee classiche create dai migliori artigiani italiani senza essere troppo costose». Dopo le Porsche Retromod, debutteranno altri modelli in versione Shooting Brake, dalla Ferrari 456 alla Rolls Royce Silver Shadow.

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